Molteplici sono i quadri clinici che interessano giornalmente l’angiologo dai quadri clinici di disturbi iniziali quali possono essere le teleangectasie, un leggero senso di peso, un modesto edema serotino, talora quindi vasi a significato prevalentemente estetico, a quadri gravi con Edema, flebodermiti fino alle Ulcere Venose da Malattia venosa cronica.
Oltre ai quadri clinici suddetti, anche quelli caratterizzati da trombosi venosa rappresentano un importante problema che giornalmente l’angiologo deve valutare, sto parlando delle trombosi venosa profonda, della trombosi venosa superficiale e della temibile sindrome post-trombotica, una grave sequela della trombosi venosa profonda.
Altri quadri clinici, spesso trascurati o misconosciuti, sono gli edemi declivi da disuso che si manifestano nei soggetti che sono impossibilitati a camminare. Sappiamo bene, infatti, che la deambulazione e il movimento sono necessari per attivare i meccanismi di ritorno venoso che favoriscono il riassorbimento dei liquidi che si accumulano negli arti inferiori, ciò si verifica sia nei soggetti sani che nei soggetti con patologia venosa.
Quali sono i presidi utili per affrontare queste situazioni cliniche?
La compressione e la contenzione sono provvedimenti basilari per tutte le espressione della malattia venosa, è chiaro che le fasce elastiche vengono riservate ai casi acuti più gravi, mentre le calze ci permettono di fronteggiare gran parte delle altre situazioni cliniche prima accennate.
Quanto alle calze elastiche oggi sono disponibili sul mercato e quindi per il Medico Angiologo. Vi è una notevole varietà, sia di modelli che di compressioni. I modelli vanno dalla gambaletto con punta chiusa o aperta, la calza coscia, il collant e le calze preventive, ma sono anche disponibili bracciali per gli edemi dell’arto superiore e le calze anti-trombo, diverse sono le compressioni disponibili per le calze elastiche che vengono classificate o raggruppati in quattro classi di compressione, la prima classe che va da 18 a 21 mmhg, la seconda classe da 23 a 30 mmhg, la terza da 31a 40 mmhg, la quarta oltre i 45mmhg.
Naturalmente le varie classi di compressione vengono adoperate a seconda dei diversi livelli di impegno clinico ed emodinamico che presenta il paziente che abbiamo davanti. Le calze sono garantite del marchio di qualitàà che consente la commercializzazione nei vari Paesi dell’Unione Europea, e sono costruite su telai particolari con dei filati e dei tessuti tecnici elastici con cotone e sempre tessuti di alta qualità.
Le indicazioni: le calze elastiche rappresentano un presidio terapeutico ad ampio spettro che va dalle prime fasi della malattia venosa, le teleangectasie, gli edemi iniziali, le varici superficiali, ma è necessario l’utilizzo delle calze nelle sindrome post-trombotica, nelle trombosi venosa profonda e trombosi superficiali, pertanto esse trovano applicazione sia nella patologia venosa cronica che nella patologia venosa acuta. In conclusione la terapia compressiva è una terapia medica efficace nel trattamento delle patologie venose gravi da sola o associata a terapia farmacologica o chirurgica se necessario.
Dott. Luppino Giuseppe
Angiologo, Dermatologo
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