La broncopatia cronica (BPCO) è definita dalle linee guida Global Initiative for Chronic Lung Disease (GOLD) come “ un disturbo prevenibile e trattabile, caratterizzato da una persistente limitazione del flusso d’aria non completamente reversibile. Le riacutizzazioni e le comorbilità contribuiscono alla complessiva severità dei singoli pazienti”. Il fumo di sigaretta è la causa principale della BPCO e la cessazione dell’abitudine tabagica è essenziale per ridurre la velocità del declino della funzione polmonare. Se in passato la BPCO era classificata solamente in base alla riduzione del volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV1) rispetto al valore predetto, oggi le linee guida tengono conto anche della valutazione della gravità dei sintomi (dispnea, tosse, espettorato..) e della frequenza delle riacutizzazioni. E’ stata così ottenuta una nuova classificazione della BPCO che combina i valori spirometrici, i sintomi e il rischio di sviluppare una esacerbazione grave (ovvero che richiede ospedalizzazione) o non grave.
Dr. Cesare Arezzo
Specialista in Fisiopatologia Respiratoria
Dirigente Medico U.O.C. Malattie dell’Apparato Respiratorio – U.T.I.R.
Osp. San Paolo Bari
Diagnosi e Terapia dei Disturbi Respiratori Sonno-Correlat
Fonte: www.malattierespiratorie.com
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