La Vaginoplastica è un intervento chirurgico di rettifica o ricostruzione della vagina di origine
post traumatica, oncologica che abbia causato una privazione dell’integrità della vagina, oppure riguarda una ricostruzione chirurgica integrale dell’apparato genitale femminile, per individui con “disforia dell’identità di genere”, che intendono modificare il proprio sesso.
I motivi per cui viene richiesto un intervento di vaginoplastica possono essere sia di origine estetica che medica. In molte donne, dopo la menopausa, la vagina può perdere tonicità favorendo la perdita di elasticità causando anche il prolasso della vescica. In questo modo la donna può vivere un disagio estetico ma anche funzionale soprattutto durante i rapporti sessuali. La debolezza dei muscoli vaginali, infatti può rendere la sessualità insoddisfacente poiché rende difficoltoso il raggiungimento dell’orgasmo.
Questo intervento chirurgico è indirizzato dunque a tutte quelle donne che vogliono migliorare l’aspetto estetico della propria vagina e vivere meglio la propria sessualità.
Gli interventi di vaginoplastica sono di due tipologie:
1- Il cambiamento della forma dei genitali esterni femminili tramite un intervento di chirurgia plastica estetica;
Tale intervento, infatti, è finalizzato a stringere i muscoli della vagina, consentendo loro di contrarsi in modo più efficace. Inoltre, riducendo il diametro della vagina si favorisce l’attrito durante il rapporto sessuale e quindi una maggiore possibilità di raggiungere orgasmi.
2- un’operazione di chirurgia ricostruttiva genitale, per permettere la trasformazione da maschio a femmina nei soggetti transgender.
La Vaginoplastica infatti, è un intervento dedicato anche all’individuo transgender, che dopo aver eseguito una diagnosi e soprattutto, un percorso individuale di psicoterapia, decide di procedere con l’intervento chirurgico di ricostruzione dell’apparato genitale femminile.
Trattamenti
Attualmente sono disponibili tre tipi di interventi che permettono:
INTERVENTO DI CHIRURGIA PLASTICA VAGINALE: questo intervento consiste nella resezione di una parte di parete vaginale, seguita dal riposizionamento della vescica e del retto nella normale posizione, ed infine nella sutura della vagina. Durante la plastica vaginale anteriore si effettua la correzione dell’incontinenza urinaria da sforzo mediante il procedimento dell’Uretropessi, nel caso in cui la donna soffra di incontinenza urinaria da sforzo, associata al globale prolasso vaginale, che può formarsi in seguito ad uno o più parti naturali.
RINGIOVANIMENTO VAGINALE: quest’operazione chirurgica consiste nell’intervenire sull’apparato genitale per ridisegnare la vulva e diminuire il diametro della vagina migliorando il tono del perineo. La finalità di questo tipo di intervento non è soltanto estetica ma anche funzionale, in quanto è finalizzato ad ottimizzare il piacere sessuale di una donna. Questi interventi sono interventi chirurgici mini-invasivi e possono riguardare la liposuzione e rimodellamento del pube, la riduzione e correzione delle asimmetrie delle piccole labbra, la ricostruzione dell’imene, l’esposizione del clitoride, il restringimento di una vagina troppo dilatata.
La VAGINOPLASTICA, in ambito DIG (Disforia di identità di Genere) è un intervento molto complesso che consente la ricostruzione dell’apparato genitale femminile e quindi la trasformazione dall’individuo maschio al soggetto femmina. È un intervento abbastanza invasivo svolto in anestesia totale che consiste nell’asportazione degli organi genitali maschili e la ricostruzione dell’apparato genitale femminile, utilizzando i testicoli e i corpi cavernosi penieni per la creazione della neo-vagina e delle grandi labbra. La realizzazione
di tale conformazione avviene nello spazio tra i testicoli e l’ano, il perineo, che col tempo assumerà la forma e le dimensioni di una vagina femminile con un diametro variabile ed una profondità di circa 7-8 centimetri. Il diametro sarà generato dall’utilizzo di un dilatatore vaginale che il paziente dovrà utilizzare per circa 30-60 giorni al fine di evitare una saturazione e chiusura della neo-vagina. Le cicatrici derivanti da tale intervento ricadono a livello della regione inguinale e con il tempo verranno confuse con le rughe cutanee.
Procedura di Cambio sesso
La vaginoplastica è l’operazione di trasformazione M-to-F.
Prima di arrivare all’intervento di vaginoplastica, il paziente si deve sottoporre ad una diagnosi e ad un trattamento psicoterapeutico ed endocrinologico al fine di seguire la terapia ormonale sostitutiva (estrogeni ed antiandrogeni). Successivamente, l‘ individuo transessuale M-to-F può sottoporsi a trattamenti medici e chirurgici di tipo estetico (mastoplastica additiva, rimozione barba, rimodellamento di viso e naso viso, etc.) privatamente, proprio perchè si tratta di chirurgia estetica e dunque non possono essere a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
Dopo il trattamento ormonale, in base alla legge 164/82 la persona transgender può richiedere al Tribunale il consenso per gli interventi chirurgici di riconversione sessuale ossia orchiectomia, penectomia, e vaginoplastica. Dopo l’intervento di cambio di sesso, l’ individuo transessuale deve rivolgersi al Tribunale per chiedere il cambiamento di stato anagrafico. Ottenuta la sentenza positiva, tutti i documenti d’identità saranno modificati per sesso e per nome acquisendo anche il diritto a sposarsi e ad adottare figli.
Intervento chirurgico
L’intervento di cambio di sesso con Vaginoplastica si basa sul completo disassemblamento penieno (successivo ad orchiectomia bilaterale) e sull’utilizzo di tutti i componenti anatomici disassemblati (eccetto i corpi cavernosi) per la vaginoplastica.
L’intervento di vaginoplastica rappresenta l’intervento di riconversione andro-ginoide e può essere effettuato con le seguenti metodiche chirurgiche:
• Tecnica del Flap peno-scrotale: la neovagina viene ricostituita con la pelle del pene e dello scroto.
• Tecnica dell’Inversione di cute peniena: la neovagina viene ricostruita con il tessuto del pene.
• Tecnica di Perovic: prevede l’impiego di un tratto di uretra per il confezionamento della neovagina.
• Colon Vaginoplastica : si utilizza un tratto di intestino colon-sigma per la formazione della neovagina che col tempo assumerà la forma e le dimensioni di una vagina femminile con un diametro variabile ed una profondità di circa 7-8 centimetri.formazione della neovagina
La vaginoplastica, indipendentemente dalla metodica utilizzata, prevede che tutte le strutture anatomiche dell’apparato genitale femminile vengono ricostruite in un unico tempo. Il clitoride viene ricavato dalla riduzione del glande preservando il fascio vascolo-nervoso penieno; così confezionata la neovagina avrà una lubrificazione naturale e un’eccellente sensibilità.
La degenza in ospedale dopo l’intervento di vaginoplastica avrà una durata di 4-6 giorni. Per raggiungere una perfetta guarigione durante il ricovero in ospedale, il paziente dovrà seguire alcune istruzioni: per almeno 1-2 giorni dopo l’operazione, il paziente dovrà riposare supino, con i fianchi rialzati e le gambe leggermente divaricate per diminuire i gonfiori. È necessario evitare rapporti sessuali per almeno 2 mesi.
Come per qualsiasi intervento chirurgico possono essere presenti dei rischi, come ad esempio, un’insoddisfazione estetica dovuta sia all’intervento stesso che a motivazioni di carattere psicologico. Non sempre infatti le aspettative da parte del paziente rispondono in maniera adattiva ai risultati dell’operazione chirurgica, in quanto questi dipendono dalla reale situazione anatomica iniziale; inoltre possono essere presenti dolore e perdita di sensibilità per un certo periodo di tempo. Oltre a ciò, alcune donne con tendenza alla cicatrizzazione ipertrofica o cheloidea potrebbero ritrovarsi a seguito dell’intervento una spiacevole cicatrice e quindi dover intervenire nuovamente.
Dott. Patrizio Vicini
Andrologo e Chirurgo Plastico ed Estetico
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