TERAPIA AMBULATORIALE INDOLORE DELLE EMORROIDI

Il dott. Alessandro Pelaez si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1969 e specializzato in Ginecologia e Ostetricia nel 1974 presso l’Università degli Studi di Padova. Nel 1977 si è specializzato in Oncologia presso l’Università degli Studi di Pavia. Dalla frequenza all’Istituto Tumori di Milano è maturata la conoscenza di tecniche che potevano aggredire anche patologie comuni quali le emorroidi. Da quel lontano 1975 il dott. Alessandro Pelaez ha utilizzato tecniche sempre più evolute, diventando, con migliaia di trattamenti eseguiti, uno dei maggiori esperti europei in Proctologia ambulatoriale.

I disturbi derivanti dalle emorroidi sono inevitabili? Certamente no.
Trascurare questo tipo di patologia ha come risultato solo quello di prolungare sofferenze inutili, di far progredire la malattia e, a volte, anche se raramente, di ignorare la presenza di patologie molto più gravi, quali il cancro del retto o della prostata, o importanti malattie dell’utero.
La tendenza molto generalizzata di rinviare nel tempo la soluzione nasce dall’invasività della terapia chirurgica classica, famosa per l’impegno fisico che comporta, ma ormai datata.

Oggi le metodiche ambulatoriali consentono di affrontare la malattia emorroidaria e molte delle sue complicanze in modo rapido, indolore e definitivo con un ritorno alle proprie attività pressoché immediato.

LASER HELP HAL DOPPLER

La chiusura delle arterie emorroidarie con il LASER HELP sotto l’assistenza dello strumento HAL DOPPLER, messo a punto nel 1995 dal Prof. Morinaga in Giappone, ha radicalmente modificato la terapia ambulatoriale, rendendo l’intervento ancora più rapido e sicuro.
La legatura elastica (rubber band ligation) permette di colpire il prolasso mucoso provocato da emorroidi di grado elevato, ottenendo un ritorno alla normalità architetturale della mucosa rettale, con un procedimento semplice e ben sopportato.
Questi interventi ambulatoriali vengono correntemente eseguiti in anestesia locale, attraverso una metodica d’infiltrazione di anestetico senza ago, messa a punto in California, Stati Uniti: la pressione di un gas vaporizza il liquido anestetico, che attraversa la cute e arriva nel sottocutaneo in meno di un secondo, senza danneggiare i tessuti e senza provocare alcun dolore. Tale anestesia assolve, a sua volta, allo scopo di ridurre lo stress per il malato, che spesso associa al timore del dolore la paura dell’ago.
Sottomettersi oggi, per colpa di questa malattia, ad una riduzione della qualità di vita, non ha davvero più senso!

Dott. Alessandro Pelaez
Ginecologo, Oncologo, Proctologo
Firenze – Corso Italia, 32

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