Diabete di tipo 2: l’ortaggio che aiuta a ridurre la glicemia

Il Diabete di tipo 2 è la forma più comune di diabete e rappresenta circa il 90% dei casi di questa malattia. Svolgere attività fisica e seguire un regime alimentare equilibrato e sano è l’ottimo binomio per mantenere un corretto assetto psicofisico. Purtroppo, se non si seguono questi aspetti si può andare incontro a maggiore rischi per varie patologie, tra cui il diabete di tipo 2. Esso è una condizione comune che richiede una manutenzione giornaliera per evitare il rischio di aumento dei livelli di zucchero nel sangue, che può comportare gravi rischi per la salute. La dieta svolge dunque un ruolo essenziale nella gestione della glicemia, e nello specifico un ortaggio sembra essere molto utile per ridurre la glicemia. Scopriamo quale.

L’ortaggio che aiuta chi soffre di diabete di tipo 2

Nel diabete la scelta delle verdure e degli alimenti è un aspetto dietetico molo importante. Come regola generale, mangiare cibi con un indice glicemico basso (GI) è il modo più collaudato per ridurre la glicemia. Il GI indica se il cibo contenente carboidrati aumenta i livelli di glucosio nel sangue rapidamente, moderatamente o lentamente, quindi è un indicatore utile per le persone con diabete.

La maggior parte delle verdure ha un basso indice glicemico, quindi riempire la dieta con loro è un modo infallibile per ridurre la glicemia. Una verdura che è stata identificata come particolarmente utile per ridurre la glicemia è la cipolla.

Uno studio su 42 persone con diabete di tipo 2 ha dimostrato che mangiare 100 gr di cipolla rossa fresca ha ridotto i livelli di zucchero nel sangue a digiuno di circa 40 mg/dl dopo quattro ore. Il digiuno dopo i pasti viene utilizzato per testare l’efficacia di alcuni cambiamenti dietetici che rallentano il tasso di zucchero nel sangue post-consumo.

Numerosi studi sugli animali sostengono questi risultati, dimostrando che il consumo di cipolla può favorire il controllo della glicemia e tenere a bada i rischi. Dunque, chi soffre di questa patologia, deve valutare di aggiungere maggiormente questo alimento nel proprio regime alimentare.

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Mario Squillace

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