ANCORA VERGINI A 30 ANNI….

Non esiste un’età giusta per avere il primo rapporto sessuale. Secondo recenti ricerche, l’età della prima volta per i giovani italiani è intorno ai 17 anni, ma esiste una percentuale di persone, circa il 17%, che si avvicina al sesso intorno ai 30 anni.
Se per la maggior parte degli uomini l’inizio della sessualità attiva è motivato dal bisogno di mettersi alla prova e verificare la propria virilità, per le ragazze, cresciute con modelli di relazione incentrati sulla tenerezza, il rapporto sessuale va di pari passo con la relazione e l’affettività. Un vissuto negativo del proprio corpo, una cattiva elaborazione della propria femminilità, esperienze sessuali traumatiche vissute nell’infanzia o nell’adolescenza (molestie o abuso sessuale) possono compromettere l’attività sessuale e provocare anche dolore. Il disturbo più tipico è il VAGINISMO. La manifestazione fondamentale di questo problema è la ricorrente e persistente contrazione involontaria dei muscoli perineali quando si tenta la penetrazione vaginale con il pene, le dita, un tampone o lo speculum del ginecologo. In alcune donne, la sola idea dell’introduzione in vagina può causare spasmo muscolare. Da qui nasce il blocco psicologico ad avere un rapporto sessuale. Ecco che il vaginismo può essere una causa della verginità dopo i 30 anni.
Molti vivono bene così e ritengono il sesso per nulla importante, ma quando si percepisce una dissonanza tra ciò che si desidera e la realtà, allora è necessario fermarsi e mettersi in discussione. Se dopo anni di paure, ansie e fobie, non è facile lasciarsi andare e se da solo o con l’aiuto del partner la situazione non si sblocca, diventa necessario rivolgersi a uno specialista. La donna può prima effettuare una visita ginecologica e l’uomo può rivolgersi ad un andrologo, e successivamente ad uno psicologo/sessuologo, che solitamente propone una terapia integrata, basata sul modello cognitivo-comportamentale. Gli obiettivi della terapia sono di individuare il pensiero che accompagna le emozioni negative, e cercare le modalità comportamentali per affrontare queste emozioni.

Dottoressa MONICA CAPPELLO
Psicologa Sessuologa Torino

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