Sono ormai molti anni che utilizzo quotidianamente il Laser, in particolare quello a Diodo, nella mia professione per una serie di motivi molto semplici e per i suoi ottimi risultati che danno a me, ma soprattutto al paziente grande soddisfazione.
L’utilizzo del laser in odontoiatria costituisce un validissima alternativa sia nei casi meno gravi che in quelli più complessi, grazie ad una serie di vantaggi che riassumo come segue:
Il laser raggiunge i microrganismi nascosti nelle aree in cui i farmaci non riescono ad arrivare
Il raggio del laser è in grado di penetrare all’interno della tasca parodontale, eliminando i batteri che causano la malattia, da solo o usato in associazione con alcuni presidi farmacologici molto semplici che non sto ad illustrare per semplicità.
L’uso del laser, combinato con quello di apparecchi di ingrandimento, permette la cura della piorrea in fase avanzata e, in casi selezionati senza ricorrere alla chirurgia. In particolare, l’ingrandimento dell’area consente il trattamento delle radici evitando l’intervento a “Cielo aperto” permettendo di eliminare i batteri patogeni che concorrono al mantenimento della malattia stessa.
L’utilizzo del laser non prevede quasi mai anestesia per il paziente, alcune volte è sufficiente una pomata anestetica applicata localmente e solo nei pazienti più ansiosi si può eseguire una leggera anestesia per infiltrazione.
Il laser elimina immediatamente il sanguinamento delle gengive e i disagi normalmente causati dall’intervento chirurgico
Riduce la mobilità dei denti
Favorisce la chiusura delle tasche parodontali distruggendo i batteri e stimolando la ricrescita di epitelio sano.
Ha un’azione rigeneratrice sui tessuti parodontali
Facilita la risoluzione risoluzione di eventuali recidive
Riduce i costi biologici ed economici per il paziente
Nella terapia della Malattia Parodontale ( Piorrea)
Questi i principali effetti:
Effetto battericida, con riduzione della componente batterica della placca eliminando completamente, in associazione alla terapia meccanica alcuni ceppi principali responsabili delle parodontiti (Actinobacillus Actinomycetemcomitans, Bacteroides forsythus, Prevotella intermedia, Porphyromonas gingivalis)
Ricolonizzazione batterica più lenta nei siti trattati con il laser rispetto a quelli trattati solo con terapia meccanica. Questo fenomeno è probabilmente associato al coagulo che si viene a formarsi durante la decontaminazione con il laser, che fornirebbe un sigillo tra la cavità orale e la tasca parodontale
Rimozione dell’epitelio sulculare e del tessuto di granulazione senza compromissione del connettivo sottostante con un abbattimento ulteriore della carica batterica e una riduzione significativa della profondità di sondaggio, tramite un’effetto di evaporazione.
Effetto biostimolante e antiedematoso. Ossia la capacità di indurre nei tessuti trattati una duplicazione cellulare più rapida.
Lo stesso utilizzo del Laser è applicato con successo anche nel trattamento delle peri-implantiti, ovvero in tutte quelle situazioni in cui si ha contaminazione del sito implantare con sanguinamento, mobilità dell’impianto e dolore alla masticazione.
Inoltre io lo utilizzo anche in Endodonzia per decontaminare canali infetti, associato ad altri presidi locali o sistemici.
Rappresenta una valida alternativa al bisturi nel caso di piccoli interventi chirurgici in quanto permette di lavorare in campo privo di sangue, senza le contro indicazioni dell’elettrobisturi che invece provoca necrosi dei tessuti.
Non è possibile utilizzarlo, a mio avviso, invece nelle biopsie, cioè nei prelievi di lesioni sospette, dove preferisco usare il bisturi, effettuando un prelievo in tessuto sano e malato, per evitare possibili alterazioni che possano indurre in errore o dubbi l’Anatomo Patologo.
Tutti questi motivi, uniti alla semplicità d’uso e alla soddisfazione dei pazienti mi incoraggiano a proseguire nel suo uso e nel cercare di utilizzare protocolli mirati sul tipo di paziente e sull’entità del suo problema.
Dott. Paolo Formenti
Medico Chirurgo Odontoiatra
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