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Sindrome metabolica (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete mellito)

Dati anagrafici
P.A. , anni 72, maschio di razza bianca, pensionato

Paziente visitato per dispnea da sforzo, occasionali episodi di cardiopalmo, cefalea e sindrome
vertiginosa.

Anamnesi fisiologica e familiare
Un fratello iperteso, una sorella colpita da TIA all’età di 62 anni.
Ex fumatore sino all’età di 65 anni.

Anamnesi patologica
Portatore di tratto Beta-talassemico
Bronchite cronica ostruttiva
Riscontro occasionale di cisti renali multiple.
Ipercolesterolemia.


Il paziente si presentava nel mio ambulatorio per dispnea da sforzo ingravescente, cefalea e sindrome vertiginosa nel febbraio del 2004.
Allegava il referto di una visita pneumologica effettuata nel maggio 2003 in cui veniva fatta diagnosi di bronchite cronica ostruttiva; la radiografia del torace effettuata in tale occasione segnalava fibrosi biapicale con note di bronchite cronica enfisematosa, allungamento dell’aorta toracica.Alla spirometria si evidenziava restrizione seria delle vie aeree. Veniva pertanto sottoposto a terapia con broncodilatatori e cortisonici per inalazione. Cicli di cortisonici orali in caso di riacutizzazione della sintomatologia respiratoria.

In considerazione della familiarità cardiovascolare e del dato anamnestico di cisti renali, il paziente controllava regolarmente i valori pressori, misurandoli di regola all’arto superiore sinistro. Il riscontro di ipertensione live-moderata (160/90) poneva l’indicazione al trattamento con ACEinibitore + diuretico.
Tuttavia il paziente, dopo un breve periodo, lamentava la comparsa di vertigini e tosse stizzosa; i valori pressori all’arto superiore sinistro si erano stabilizzati a 110/70 mmHg. Per tale motivo il paziente interrompeva spontaneamente la terapia, imputando ad essa ed “ai valori troppo bassi di pressione” la causa dei suoi disturbi.

Nella visita effettuata nel febbraio 2004, valutando i valori pressori ad entrambi gli arti superiori si rilevava una pressione arteriosa di 210/110 mmHg a destra e di 160/85 a sinistra.
Spiegavo al paziente l’assoluta necessita del trattamento farmacologico dell’ipertensione, iniziando la terapia con calcioantagonista (Lercanidipina 10 mg); prescrivevo inoltre l’esecuzione di ematochimici, Ecocardiogramma e di Ecodoppler dei vasi epiaortici e degli arti superiori.

Alla visita di controllo del 23/02/2004, la pressione arteriosa era 190/100 a destra e 120/80 a sinistra, discretamente tollerata dal paziente.

ECODOPPLER VASI EPIAORTICI: Placche fibro-calcifiche alla biforcazioni carotidee determinano stenosi ostiali bilaterali delle carotidi interne valutabili intorno al 40% dei vasi, peraltro ininfluenti sul piano emodinamico. Flussi bilateralmente nei limiti della norma. Sostanzialmente regolari le resistenze periferiche. Le arterie vertebrali risultano bilateralmente pervie. A sinistra però si evidenzia furto completo della vertebrale stessa a causa di stenosi serrata prossimale della succlavia omolaterale.

ECODOPPLER ARTI SUPERIORI ARTERIOSO: A destra asse succlavio-ascellare pervio. A sinistra stenosi serrata della succlavia prossimale. Le arterie omerali risultano pervie con flussi diretti e validi a destra, poststenotici a sinistra. Il circolo arterioso d’avambraccio, sostenuto bilateralmente da radiale ed ulnare, con flussi regolari a destra, post-stenotici a sinistra. Poststenotici da questo lato,
anche i flussi rilevati a livello dell’arcata palmare.

ECOCARDIOGRAMMA:
Ventricolo sin: setto 13.3 mm DD 38.6 mm DS 22.6 mm
PW 13.7 mm; FS 71 %; AS: 39.0 mm; AO : 35.1 mm
Ventricolo sin con pareti ispessite non dilatato, senza alterazioni evidenti della cinesi
AS ai limiti alti della norma
Ventricolo dx non dilatato
AD non dilatato
L’esame doppler evidenzia disfunzione diastolica ventricolare, minima incontinenza aortica e mitralica ; PAP in limiti

EMATOCHIMICI: colesterolo totale 260 mg/dl, HDL 40, LDL 195, trigliceridi 124 mg/dl,
Glicemia 125, creatinina 0,57 mg/dl, microalbuminuria < 20.
Alla luce dei risultati ottenuti si invitava il paziente a seguire una dieta ipoglicidica / ipolipidica e
si prescriveva la seguente terapia:
Ticlopidina 250 mg bid
Valsartan 80 mg / die
Lercanidipina 10 mg / die
Rosuvastatina 10 mg / die
Si inviava inoltre il paziente a consulenza chirurgica vascolare.

Al controllo del 29/05/2004:
PAO Dx 150/90 – PAO Sn 110/70
Colesterolo tot 201 – HDL 44 – LDL 140 – Trigliceridi 87
CPK 91 – AST 19 – ALT 13 – Glicemia 89
Vista la buonauona compliance del paziente ed il non ottimale controllo si aumentava il Valsartan a 160 mg/die.

Il 9/9/2004 PAO Dx 140/80 – PAO Sn 110/70
Buona compliance del paziente ed obiettivo terapeutico soddisfacente.

In conclusione si può affermare che la valutazione dei valori pressori ad entrambi gli arti superiori è di fondamentale importanza nella diagnosi e nel monitoraggio dell’ipertensione arteriosa; inoltre è spesso opportuno raggiungere gradualmente l’obiettivo terapeutico per garantire l’adesione del paziente alla prescrizione.


Dott. Dino Malfi
Specialista in cardiologia

Studio Medico
Via Barletta, 120 – 10136 – Torino

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